Interlaghi Contender: internazionale più che interzonale.
26 equipaggi provenienti da Italia, Germania, Francia e Svizzera si sono presentati alla partenza della 2^ prova del Trofeo Interlaghi 2019 per la Classe Contender. E visti i precedenti (18 barche alla Nazionale di Bracciano, 12 alla 1^ prova Interlaghi di Lovere) c'è da essere proprio contenti. Lo saremmo di più se il vento, ottimo nella prima giornata con tre prove sui 12/16 nodi, ci avesse arriso anche nella seconda. Ahimè, questa è la vela.
Ma veniamo all'aspetto più tecnico: le prime due prove con vento sostenuto hanno evidenziato la differenza fra gli equipaggi più allenati e quelli che, anche a causa del maltempo, avevano appena ripreso il timone in mano. Il calo sui 10 nodi nella terza ha ricompattato la flotta.
Lotta serrata fra Lambertini e Bonezzi - quest'ultimo escluso dalla vittoria finale per una imponderabile rottura della braga del trapezio nella seconda prova. Grande Fair play del nostro Nicola Zonaro che gli ha passato la sua (era out per la rottura della randa) permettendogli di fare ancora un secondo nell'ultima prova.
Ottima la prova dell'over 60 Albano (3,1,5) secondo assoluto e primo di "categoria". 3° Lorenzi, in calando con il calo di vento: in questo caso forse l'abitudine al vento di Riva del Garda lo penalizza. Orfino e Giraldi (quest'ultimo primo degli under 30) hanno avuto sprazzi di classe vanificati da ritiri.
E i nostri? Detto di Zonaro che aveva esordito con un 16° nonostante una scuffia ed è poi uscito di scena, da sottolineare l'ormai consolidato insediamento nei top sailor di classe di Piero Bertolini, sempre più sicuro in tutte le condizioni. 10-11-10 i suoi piazzamenti, a testimonianza che la classifica finale è frutto di grande regolarità: prima o poi arriveranno anche risultati più eclatanti, grinta e voglia di miglioramento non mancano.
Da rivedere Bucci, alla prima regata nei Contender con una barca fornita dalla classe (e con una randa non proprio ...in forma). Comunque arrivato è arrivato in tutte e tre le prove, quando equipaggi ben più rodati hanno fatto tuffi carpiati di ogni genere.
Dolfìn sappiamo che è un diesel: mancava di allenamento e quindi non era in sintonia con il mezzo. Sicuramente in qualche regata di fine stagione si esprimerà al meglio.
Ottima l'organizzazione a terra (dai ragazzini che hanno aiutato i concorrenti alle signore che - complice una doppia porchetta squisita - hanno deliziato i palati) e in acqua, con un Comitato di Regata attento e preciso.