Long Distance: dura selezione
Protagonista il vento in questa edizione 2019 della tappa "eridia" del Circuito italiano Long Distance derive PY. Comincia infatti a soffiare durante il Breefing con gli equipaggi un forte vento da sud, non la solita termica ma un potente sud depressonario da 14, poi 16, poi 20 nodi e oltre che ha un pò frenato i gagliardi spiriti di parecchi equipaggi. Dei 32 iscritti solo 22 si sono presentati sulla linea di partenza, più un indeciso partito decisamente oltre il tempo limite ma che poi ha concluso la sua prova. Di questi solo 16 alla fine hanno portato a termine la regata.
Ma veniamo alla cronaca. Prima bolina e alla boa di Crone passa in testa il Contender di Bertolini, seguito da quello di Betta, dallo Snipe del duo Stahl, da Nicola Zonaro e via via gli altri. Lunga poppa fino alle Sasse dopo Vesta con interminabili planate da brivido e alla boa n. 2 arriva primo ancora Bertolini davanti - con margine - a Betta. I due hanno scavato un solco sugli inseguitori. Poco dopo Betta vede piegarsi la parte alta del suo albero, evento che decreta la fine della sua regata. Dietro ai due lo Snipe approfitta dell'intensità del vento che sconsiglia l'issata degli spi per non perdere terreno nei confronti dei 470 e dei Jennakerati. Peccato per i nostri lanciatissimi 420isti Moretto Liberini V. che in una scuffia prepartenza hanno perso il tangone e nel tentativo di ripristinare il giro spi per un'issata libera hanno visto la drizza sparire all'interno dell'albero: i 5'e 1/2 di distacco dal 3° sarebbero stati probabilmente annullati.
Nell'ultima parte di regata, quando il vento rinforza nuovamente dopo una breve pausa, Bertolini fila come un missile e alla fine arriva con 8' (!) di vantaggio sul contender di Peruta.
Grande regata del laser standard di Bellato, uomo "di peso" che ha sfruttato al meglio la sua stazza. Per Bertanza quindi nulla da fare: "non è il mio vento" questo il suo commento carpito in corso di regata. Deludono un pò i prototipi, evidentemente non abituati a questa intensità di vento, con il solo Gasparini nelle prime posizioni. Altalenante Nicola Zonaro, conservativo Dolfin che voleva arrivare, sfortunati Leonardo e Kewin, autori di una scuffia del tutto evitabile nell'ultimo lato.